13/04/2022

Riabilitazione post Covid-19, come ritornare a star bene dopo la malattia, grazie al Metodo WTA Functional Training®

di Matteo Lattuada
Indice

I sintomi del Covid-19

Da febbraio 2020, in Italia e nel Mondo, è stato ufficialmente dichiarato l’inizio della pandemia da Covid-19, che durante la scrittura di questo articolo è ancora in corso.

I principali sintomi durante la malattia sono legati per lo più a dolori muscolari e articolari, alla difficoltà nel respiro, alla perdita di olfatto e gusto, ma soprattutto ad un calo drastico della forza rispetto alla normalità, associato ad una sensazione di stanchezza cronica.

Per fortuna non tutti hanno avuto sintomi, però alcuni purtroppo hanno avuto conseguenze molto peggiori rispetto a quelle appena descritte, come l’essere entrati in coma o addirittura la morte.

Il focus sul quale voglio impostare questo articolo è sul fatto che questi sintomi si sono spesso trascinati anche dopo la guarigione, richiedendo un intervento massiccio nel riabilitare tutte le capacità perse.

Per questo vi racconterò quale programma ho utilizzato con una mia cliente, per ritornare a star bene fisicamente dopo essersi ammalata gravemente di Covi-19.

Le conseguenze del Covid-19

Come già accennato, chi ha avuto sintomi più o meno forti se li è riportati per alcune settimane o mesi dopo la malattia. Soprattutto chi è dovuto rimanere a letto per diverso tempo.

Principalmente ci si è ritrovati con queste conseguenze:
– calo drastico di forze;
– con il respiro corto;
– poca tonicità muscolare a causa del poco movimento;
– mobilità estremamente ridotta;
– rigidità articolari molto marcate, soprattutto a livello dei fulcri motori primari del corpo umano, anche e cingolo scapolo-omerale-toracico;
– mancanza di equilibrio e coordinazione anche nei più semplici movimenti quotidiani.

Queste capacità perdute sono però alla base della salute del corpo umano, per questo è diventato fondamentale una riabilitazione globale, basata sull’utilizzo di tutte le aree del corpo (anche e arti inferiori, cingolo scapolare e arti superiori, tronco e core) e su tutti i piani di movimento (Sagittale, Frontale e Trasverso). Non solo, la riabilitazione deve essere attuata quanto prima in maniera specifica e personalizzata, non si può lasciare spazio alla superficialità!

Con la mia allieva Carmen per la sua riabilitazione post Covid-19 ho utilizzato il Metodo WTA, iniziando dal Primitive Functional Movement® e dal’RCF (Riprogrammazione Corporea Funzionale), per arrivare poi ad integrare anche altri mezzi operativi del Metodo con i carichi esterni dell’Allenamento Funzionale.
Queste due discipline del Metodo WTA sono state fondamentali per riacquisire molto velocemente le capacità motorie della cliente. Proprio quelle che si sono andate a perdere a causa della malattia: mobilità articolare, tono e forza muscolare, equilibro e coordinazione, dandole così la possibilità di ritornare a star bene come prima.

Come il Covid-19 ha impattato sulla salute della mia cliente

Carmen è una donna di 47 anni, a marzo 2020 si è ammalata di Covid-19.
Per sua sfortuna era ancora l’inizio della pandemia e i medici non avevano ancora la minima idea di come affrontare la situazione. Quindi non sapevano che tipo di malattia era, quali potevano essere le sue conseguenze e come potevano curarla.

Nel giro di una settimana, dopo i primi sintomi base della malattia come assenza di gusto, olfatto e affaticamento respiratorio, è arrivata la febbre alta. Da lì in poi un rapido aumento esponenziale di tutti i dolori, come la peggior influenza possibile.
Con il continuo peggioramento è arrivata la decisione di correre al pronto soccorso. Ricovero immediato. Riscontrata la positività al Covid-19, Carmen è stata isolata e successivamente intubata per l’insufficienza respiratoria e la bassa ossigenazione, così che le somministrano la prima dose di antibiotico.

Con il proseguire dei giorni la febbre e i dolori non passano, le terapie non danno alcun riscontro positivo, le inseriscono un catetere e comincia l’alimentazione tramite flebo, e si continua a provare con altri antibiotici e anche delle dosi di cortisone sperando di placare la malattia, ma anche con queste strategie nessun effetto benefico. Fino al momento in cui Carmen purtroppo entra in coma. Ci resterà per due mesi.

Al risveglio dal coma per Covid-19

Dopo due mesi di coma Carmen fortunatamente si risveglia, il Covid-19 non c’è più e lei è fuori pericolo di vita, ma ora come sta?

Purtroppo la malattia, il quantitativo di farmaci utilizzati, le terapie sperimentali, la serie infinita di tubi inserita nel suo corpo per tenerla in vita, e l’essere rimasta a letto per tanto tempo, hanno lasciato dei grossi segni.

Ora si ritrova con:
– Diabete;
– Ipertensione;
– Capacità polmonare ridotta al 30%;
– Massa e forza muscolare pressocché nulle;
– Articolazioni completamente rigide;
– Due ernie lombari;
– Un’ernia cervicale;
– Fibromialgia cervicale e arto superiore;
– Incapacità alla deambulazione;
– Principio di Osteoporosi;
– Ipostenia all’arto inferiore destro.

Il quadro clinico non è affatto semplice, bisogna recuperare, ma come facciamo?

L'Allenamento Funzionale WTA post Covid-19

Il Metodo WTA è basato su principi scientifici ben chiari, ed è stato utilizzato con grande successo su migliaia di persone con diverse caratteristiche, genetiche, fisiologiche e strutturali, dal 2009 ad oggi.
La sua peculiarità è quella di mettere al centro il Movimento dell’essere umano, e riequilibrare tutte le strutture corporee atte a realizzarlo in maniera sicura ed efficace, in base alle caratteristiche individuali di ciascuna persona.

Rispetta perfettamente ogni componente strutturale e funzionale del corpo umano: articolazioni, muscoli, legamenti, apparato respiratorio, apparato cardio circolatorio, sistema nervoso e catene cinetiche.
Senza andare mai contro la natura stessa dell’essere umano: il movimento globale sinergico e multidirezionale!

Il Programma di recupero post Covid-19: 1^ fase

Nel primo periodo fuori dall’ospedale, un paio di mesi circa, Carmen è stata seguita da un fisioterapista con mobilizzazioni passive delle articolazioni e con dei movimenti assistiti per cercare un minimo di rinforzo muscolare. A quel punto Carmen si è rivolta a me per essere seguita in Personal Training.

Dopo un’attenta valutazione posturale e neuro-motoria dinamica, attraverso dei test specifici del Metodo WTA (per esaminare i livelli di mobilità articolare dei tre fulcri di movimento, di stabilità, coordinazione e forza generale), ho estrapolato tutti i dati che mi servivano per costruirle un programma su misura. Siamo partiti dalle basi del Metodo WTA, dalla Join Mobility, ovvero la mobilità articolare di base da stazione eretta e con alcune posizioni semplici supini a terra.

Abbiamo iniziato con la mobilizzazione dei fulcri di movimento, anche e spalle, per poi passare alla schiena. Una volta ottenuto un movimento sufficiente per permetterci di ampliare la gamma di esercizi, siamo passati anche a mobilizzare in maniera più mirata le ginocchia, le caviglie, i polsi e i gomiti.
In questa fase Carmen aveva ancora grandissima difficolta a deambulare, in particolare non aveva la forza per sostenere una camminata per più di 3 minuti senza affaticarsi, a tal punto di doversi per forza sedere. Non solo, oltre alla fatica muscolare c’era un importantissimo affaticamento a livello respiratorio polmonare.

Una volta mobilizzate tutte le articolazioni abbiamo potuto iniziare a lavorare anche sui muscoli. Siamo partiti con tutti gli esercizi di base dell’Allenamento Funzionale WTA, quelli di livello 1: esercizi che ci permettono di allenare i muscoli con movimenti naturali e che riprendono movimenti che possiamo usare quotidianamente.
Attenzione, non solo sul piano sagittale, avanti e dietro, come spesso si vede fare in palestra, ma su coinvolgendo in maniera bilanciata i 3 piani di movimento del corpo nello spazio!

Per fare alcuni esempi, mi riferisco a: Squat, Stacchi, Affondi sagittali, Affondi Laterali, Affondi con Torsione, Plank, Plank Laterale, Side Climbing, Push Up e tanti altri ancora.

L’inizio del rinforzo muscolare è stato molto leggero e progressivo, proprio perché Carmen non aveva ancora la forza e la resistenza necessaria per sostenere protocolli più complessi. Infatti ci concentravamo su un esercizio alla volta, con un massimo di 3 serie per ciascuno e senza superare mai le 8 ripetizioni. In questa fase non abbiamo utilizzato nessun tipo di carico esterno. Anzi spesso ci aiutavamo con il supporto delle cinghie per il Suspension Training o con delle Loop Band per scalare l’intensità degli esercizi a corpo libero.

Carmen si è impegnata molto, e con delle sedute di allenamento a bassa intensità della durata totale di circa 30/40 minuti ciascuna, è stato possibile aumentare la frequenza fino a tre/quattro volte a settimana. Questo ci ha permesso, in un mese di programmazione, di avere i giusti tempi di recupero e quindi di migliorare velocemente, ripristinando una base di forza e tono muscolare. Grazie a questo approccio ha aumentato parzialmente anche la resistenza, portandola a poter camminare ininterrottamente per 10/15 minuti. Non solo, l’aumento di queste capacità di base le ha permesso di migliorare anche l’esecuzione di tutti i movimenti quotidiani, eliminando diversi dolori dovuti all’affaticamento e alla postura scorretta, quali il dolore alla zona lombare della schiena, alle caviglie, alle ginocchia e alla zona cervicale.

Abbiamo continuato con questa tipologia di programmazione per 16 settimane, consolidando così le capacità acquisite.

Il Programma di recupero post Covid-19: 2^ fase

A questo punto il passo successivo è stato quello di ampliare la capacità polmonare, che le dava ancora molto fastidio, e continuare il rinforzo muscolare globale per stabilizzare e detensionare al meglio le sue zone più sensibili: ginocchia, spalle, zone cervicale e lombare della schiena.

In questa seconda fase le sedute di allenamento sono diventate leggermente più intense. Abbiamo aumentato il numero di ripetizioni e diminuito le pause, non solo, abbiamo iniziato ad inserire dei Super-set e dei carichi esterni.

Grazie a questo incremento, la capacità polmonare di Carmen è passata da uno scarso 30% ad un meno pessimo 50%. Per lei si è tradotto in un grande traguardo, a questo punto del percorso è stata in grado di andare a camminare per due ore anche in pendenza, infatti ha iniziato a praticare del leggero trekking nelle Alpi svizzere dove abita la sorella.

Oltre ai carichi esterni, abbiamo poi incrementato la difficoltà degli esercizi, inserendo quelli monopodalici e alcuni pliometrici, senza mia tralasciare la globalità e la tridimensionalità del programma di allenamento.

Per consolidare queste capacità abbiamo continuato ad incrementare e variare esercizi e tipologia di stimolo allenante per altri 5 mesi di programmazione specifica, ad esempio utilizzando combinazioni di esercizi e metodologie allenanti come: Circuit Trainig, Interval Training e Giant Set.

Il Programma di recupero post Covid-19: 3^ fase

Terza e ultima fase, non perché dopo questo abbiamo finito, ma perché è la fase di lavoro ancora attualmente in atto.
In questa parte abbiamo inserito dei circuiti più intensi con esercizi di alta difficoltà esecutiva. Esercizi che richiedono più forza, coordinazione, propriocezione, mobilità articolare, equilibro, stabilità e tante caratteristiche tecniche combinate tra loro.

Al momento, l’ultimo esame effettuato a gennaio 2022, ha attestato che la capacità polmonare di Carmen è salita al 65%. Continueremo a migliorare e continueremo a mantenere la retta via.

Carmen si sente molto bene e ora non ha più difficoltà a fare sport o a vivere la sua vita serenamente. Respira bene, ha resistenza e non sente dolori.

Allenamento Funzionale WTA, un Metodo corretto per ogni situazione!

Ho scelto di utilizzare il Metodo WTA per la riabilitazione post Covid-19, non perché avesse un protocollo già pronto per l’obiettivo, ma perché essendo studiato su principi scientifici e applicato sull’essere umano con successo da anni, se si rispettano i principi sul quale si basa, è facilmente adattabile a qualunque situazione. Anche a quelle nuove, come la riabilitazione di una persona che esce da una malattia “sconosciuta” dopo due mesi di coma.

Analisi della persona, personalizzazione del programma e applicazione di un Metodo di allenamento scientifico, si sono dimostrate essere la chiave per il successo.

Buon allenamento WTA a tutti!

Commenti
Per commentare devi prima eseguire la registrazione.

Iscriviti subito
Potrebbero interessarti
Kettlebell e allenamento a corpo libero con le parallele
Lo Steel Mace Bell nelle Arti Marziali e negli Sport da Combattimento
L’Allenamento Funzionale Metodo WTA applicato agli Sport da Combattimento: dalle origini allo Steel Mace Training
Confronto delle accelerazioni e decelerazioni ad altissima intensità in due club di calcio professionistici di Serie C durante tre stagioni
L’Allenamento Funzionale nel Calcio Professionistico: cosa funziona realmente
Approccio all’Allenamento Funzionale WTA nella Terza Età convivendo con alcune patologie fisiche
Torna agli articoli